1992: Valerio Miroglio Barolo 1985 Riserva Villero
Il primo contatto con Valerio Miroglio fu nel 1974, quando, durante una nostra visita nel suo studio di Asti, gli confessammo, con tutto il tatto e la cautela necessari, che eravamo interessati ad una collaborazione.
Quando, dopo molti anni e molti incontri, gli telefonammo per annunciargli che era giunto il momento di creare l’etichetta per il nostro Barolo Riserva Villero 1985, ci lasciò stupiti per l’entusiasmo col quale accettò l’incarico e dopo appena una settimana ci richiamò per dire che il pezzo era pronto.
Miroglio, artista vitale ed eclettico, era stato da poco colpito da un male incurabile che lo debilitava, aveva fretta, temeva di non arrivare in tempo. L’opera da Lui realizzata rappresentava figure in forma di graffiti con forti contrasti di colori blu e giallo, e riprendeva temi molto ricorrenti nella sua carriera di artista poliedrico, inquieto e scomodo che “aveva fatto delle sue capacità critiche ed espressive un’arma al servizio della verità”.
Pittore, ma anche pubblicista, collaboratore di riviste come “Il caffè” e “TamTam”, direttore di collane di saggistica per piccoli editori, ideatore di trasmissioni sperimentali radiofoniche come “Fonosfera” ed “Audiobox”, trasmesse da Radiouno nel 1982, egli nel 1980 dette vita ad Asti, insieme a Vittoria Montalbano, all’Arazzeria Montalbano, con l’obiettivo di rivitalizzare e dare un futuro alla grande tradizione artigiana degli arazzi.
Quando il 18 settembre 1991 abbiamo presentato il nostro Barolo 1985 con la sua etichetta, Lui se n’era andato da soli cinque giorni, per una improvvisa complicazione. La famiglia volle comunque partecipare all’avvenimento, e fu un modo bellissimo di salutare l’artista ed il suo lavoro, anche grazie all’intervento del critico d’arte Paolo Levi.
L’etichetta venne destinata a 5.400 bottiglie, 200 Magnum e 15 doppi Magnum del Barolo Riserva Villero 1985.