
Ci hanno offerto le loro opere artisti di livello internazionale come Claudio Bonichi, Pietro Cascella, Mino Maccari, Pier Paolo Pisolini, Gioexe De Micheli, Eso Peluzzi, Gianni Gallo, Valerio Miroglio, Pierflavio Gallina, Janet Fish, Robert Cuttingham, Wayne Thiebaud, Jerry N. Uelsmann, Leonid Sokov, Oliviero Toscani, Qiu Guangping, Anton Fuchs, Giuseppe Stampone e Renzo Piano. Una nuova idea quest’anno ci ha indotto ad iniziare un percorso che si articolerà per altri sei anni e che vedrà la realizzazione di sette opere grafiche rappresentative di altrettante tendenze artistiche, tra le più importanti del ‘900.
Non solo più etichette per le bottiglie ma qualcosa dimensionalmente più grande che celebra per noi l’evento più importante dell’anno: la Vendemmia. L’arte grafica, che da sempre si è ben sposata con la produzione artigianale ed industriale, ha favorito la comparsa, a partire dalla fine dell’800, di bellissimi manifesti pubblicitari, oggi considerati perle rare da una buona parte del collezionismo. Questo particolare ed affascinante strumento artistico-pubblicitario ha raggiunto il suo culmine negli anni ’50 e ’60: con la nascita della Pop Art, infatti, gli artisti hanno assunto sempre più spesso un linguaggio visivo, filtrato e assimilato dai linguaggi di diffusione di massa, cioè dall’universo della comunicazione quotidiana più immediata.
Anche alcuni artisti italiani hanno subito il fascino di questo prodotto artistico e promozionale e si sono cimentati con l’imagerie di massa, l’ironia neodada e l’eleganza di icastiche silhouettes. Purtroppo, negli ultimi anni, con il rapido cambiamento dei mezzi di promozione pubblicitaria, sempre più spesso veicolati dalla rete o dalla televisione, questa elegantissima tradizione artistica, perché si tratta in primis di arte vera e propria, è andata in disuso. Per questa ragione, la famiglia Vietti, con la prestigiosa collaborazione di un noto artista albese, Bruno Sacchetto, ha voluto sottolineare, attraverso un’esclusiva “Collezione Manifesti Vendemmia”, i momenti più significativi della storia dell’arte del ‘900, che è anche la storia del nostro Paese.
Abbinando queste opere alle vendemmie Vietti, si cercherà, dunque, di recuperare un’illustre tradizione grafica e permettere alle giovani generazioni che non hanno vissuto questi momenti, di conoscere un aspetto importante della nostra storia, non solo artistica ma anche sociale. Quindi da quest’anno, e per i prossimi, produrremo un manifesto in due versioni: una di 50 x 70 e un’altra, più prestigiosa, di 95 x 133, che verrà prodotta in tiratura limitata di 250 copie, destinata a 250 persone selezionate in tutto il mondo.
Famiglia Vietti
Castiglione Falletto, Novembre 2007